L'Alchimista



Ho sempre sentito parlare bene di questo romanzo e devo dire che non se ne può davvero parlare male. E' un piccolo libro che parla della storia di un piccolo pastore spagnolo, ma con un destino che mai ci si aspetterebbe da un semplice ragazzo che bada alle pecore.
E' un romanzo che fa riflettere sulle scelte, sul tempo e sul destino; che fa pensare al fatto che ognuno di noi ha la capacità di raggiungere nella propria vita ciò che relamente vuole, perchè quando realmente si desidera qualcosa il mondo, e ciò che ci circonda, fa in modo che tu la ottenga. La cosa importante è farsi sempre guidare dal cuore.
E' un romanzo magico che lascia un particolare senso di benessere quando lo si è finito, e per far capire quanto può essere bella la sua lettura riporto il prologo del libro, che appena letto mi fece venire i brividi, sapendo da subito che tutta la storia mi sarebbe piaciuta.

L'Alchimista prese un libro, portato da qualcuno della caravana. Il volume era privo di copertina ma lui riuscì a identificarne l'autore: Oscar Wilde. Mentre sfogliava le pagine trovò la storia di Narciso. L'Alchimista conosceva la leggenda di Narciso, un bel giovane che tutti i giorni andava a contemplare la propria bellezza nel lago. Era talmente affascinato da se stesso che un giorno scivolò e morì annegato. Nel punto in cui cadde nacque un fiore, fu chiamato narciso. Ma non era così che Oscar Wilde concludeva la storia. Egli narrava invece che, quando Narciso morì, accorsero le Oreadi - le ninfe del bosco - e videro il lago trasformato da una pozza di acqua dolce in una brocca di lacrime salate. "Perchè piangi?" domandarono le Oreadi. "Piango per Narciso" disse il lago. "Non ci stupisce che tu pianga per Narciso", soggiunsero. Infatti, mentre tutte noi lo abbiamo sempre rincorso per il bosco, tu eri l'unico ad avere la possibilità di contemplare da vicino la sua bellezza." "Ma Narciso era bello?" domandò il lago. "Chi altri meglio di te potrebbe saperlo?" risposero sorprese le Oreadi. "In fin dei conti era sulle tue sponde che Narciso si sporgeva tutti i giorni." Il lago rimase per un po' in silenzio. Infine disse: "Io piango per narciso, ma non mi ero mai accorto che fosse bello. Piango per Narciso perchè, tutte le volte che lui si sdariava sulle mie sponde, io potevo vedere riflessa nel fondo dei suoi occhi la mia bellezza." "Che bella storia", disse l'Alchimista.

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