Il buio oltre la siepe


Ho letto questo libro a seguito della lettura di "A sangue freddo", nonché della visione dell'omonimo film, in cui ho scoperto qualcosa in più della vita di Truma Capote. E' venuto fuori infatti che l'autore è stato da sempre amico di un'altra famosa scrittrice, tale Harper Lee, che scrivendo "Il buio oltre la siepe" nel 1960 si è aggiudicata il premio Pulitzer. Mi sono molto incuriosita riguardo a questa amicizia, anche perché ho scoperto che Capote aveva avuto un'infanzia difficile e che nel libro della Lee c'era un personaggio che si ispirava a lui da bambino.
Faccio questa premessa perché, in casi come questo benedico internet e tutte le informazioni che riesce a darmi, in quanto, se non mi fossi spinta in una semplice ricerca riguardo allo strana personalità di Capote, non avrei probabilmente avuto la fortuna di leggere questo libro.
E' un libro semplicemente bellissimo e dopo averlo letto posso dire certamente di considerarlo uno dei libri più belli che abbia mai letto.
Il racconto parte con l'intenzione di raccontare come il fratello della protagonista, nonché la narratrice, si ruppe il braccio in un'estate quando erano bambini. Con questo pretesto, tuttavia, la storia che viene narrata è tutt'altro che banale e spazia dalle piccole avventure e dai giochi messi in atto da tre bambini, i quali cercavano uno svago nelle calde estati dell'Alabama, a temi sociali ben più complessi, come quello del razzismo, in quegli anni in pieno vigore in un'America ancora arretrata. Il tutto candidamente raccontato con le parole e le impressioni di una bambina che si ritrova con un padre definito "negrofilo", il quale le insegna a leggere contro gli avvertimenti della maestra, raccontato da una bambina curiosa che immagina, insieme al fratello e all'amico, la vita di Boo , lo strano vicino di casa che non esce mai.
Ci tengo infine a precisare che il titolo originale di questo romanzo non è "Il buio oltre la siepe", ma "How to kill a mockigbird", cioè "come uccidere un usignolo", titoli, a parer mio, giusti entrambi, ma che si riferiscono a due vicende distinte, rispettivamente a quella di Boo e a quella di Tom Robinson, le quali tuttavia presentano un denominatore comune: il pregiudizio e la segregazione, le basi del razzismo.
Indimenticabile.

Film

Devo dire che questo film vale davvero la pena di essere visto, è un film veramente ben fatto, che nonostante le solite difficoltà a riportare su pellicola un romanzo, è riuscito a rimanergli fedele il più possibile e ha ricreato in maniera perfetta le vicende narrate.
Che dire poi della splendida interpretazione di Gregory Peck nei panni di Atticus; veramente imperdibile.

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